Con l’inizio del 2025, è tempo di riflettere su un anno che rappresenterà una svolta per il settore audioprotesico italiano. L’anno appena concluso è stato segnato da grandi sfide, da cui siamo usciti non solo indenni, ma più forti e coesi: il progetto patente o il confronto con l’Antitrust, per citarne alcune, senza dimenticare l’incessante tessitura politica a sostegno del riconoscimento del valore degli apparecchi acustici nei nuovi LEA, appena approvati.
Il nostro comparto ha dimostrato, ancora una volta, il proprio valore sociale ed economico, confermandosi un pilastro fondamentale della salute pubblica. La vivacità e la capacità di crescere, sia sul piano del mercato che su quello professionale e umano, ci rendono orgogliosi di far parte di questo mosaico così straordinario e prezioso. Guardiamo dunque al 2025 con grandissime aspettative su diversi fronti. Uno dei temi più attesi è l’entrata in vigore dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e del Nomenclatore Tariffario, aggiornati dopo decenni di immobilismo.
Manca poco, infatti, per vedere finalmente riconosciuto “il diritto di sentire bene” a tutti gli italiani, oggi negato dall’errata codifica dei dispositivi acustici tra i dispositivi di serie, di fatto ignorando il processo di personalizzazione e adattamento, frutto dell’esperienza e della competenza del professionista sanitario che gestisce soggetti e ipoacusie sempre diverse con tecnologia e strategie specifiche, caso per caso. I nuovi LEA, entrati in vigore lo scorso 30 dicembre 2024, rinnovano, dopo 25 anni, il Nomenclatore tariffario dell’assistenza protesica, fermo al 1999. Tuttavia dobbiamo attendere il primo aggiornamento, contenuto in due decreti (un DM e un dPCM) già predisposti dal Ministero della Salute, per vedere gli apparecchi acustici tornare nell’elenco 1 dei dispositivi predisposti “su misura”, dove è giusto che siano, con le loro tari. e anziché le gare di acquisto, a garantire la massima qualità del servizio ai cittadini italiani (va ricordato che l’attuale modello “a tariffa” ci vede ai vertici europei per soddisfazione degli utenti).
Nel frattempo, grazie a un grande lavoro associativo di ANA ANAP, molte regioni importanti (Sicilia, Campania, Lombardia, Marche) stanno adottando un tariffario e delle procedure ANA-ANAP che si stanno rivelando molto apprezzati dalle varie strutture regionali, dandoci un ottimo esempio di applicabilità di questo modello, un importante preludio al prossimo cambiamento nazionale.
Un traguardo atteso, che segna la fine di un’ingiustizia normativa che ha ignorato la complessità del nostro lavoro, lo sblocco di uno dei temi più spinosi degli ultimi anni. Ancora più travolgente è la maturazione del progetto “Udito e sicurezza stradale” che vede l’aggiornamento delle modalità di rilascio e rinnovo della patente di guida tramite l’introduzione di un meccanismo di controllo strumentale. E cioè, per guidare bisognerà fare un test strumentale dell’acuità uditiva, misurando i parametri normativi di riferimento. È stato, infatti, approvato definitivamente lo scorso novembre 2024, l’ultimo aggiornamento del Codice della Strada che ci riguarda così da vicino: il Governo dovrà infatti aggiornare le modalità di verifica delle capacità uditive rendendo il controllo strumentale e superando la verifica tramite “voce sussurrata a 2 metri di distanza”, così obsoleta e folkloristica. Resta da definire la modalità operativa ma, comunque vada, è un segnale fortissimo che ribadisce che per vivere bene, per guidare bene, bisogna sentire bene. Ed è scritto in una legge! Un forte segnale di civiltà, su cui l’impegno di ANA e ANAP, insieme a Udito Italia Onlus, proseguirà proattivamente con la partecipazione in qualità di parte tecnica ai tavoli di lavoro istituzionali incaricati. Un traguardo di grande rilevanza sanitaria e sociale, uno strumento di sensibilizzazione di massa (ben 39 milioni di italiani possiedono una patente di guida), un grande successo per la promozione di una maggiore consapevolezza sull’importanza della salute dell’udito che, in un contesto come quello attuale, non fa altro che rafforzare quella spinta a cui stiamo assistendo e che converge, proprio su quanto da anni abbiamo ribadito in tutte le sedi opportune.
A fare da sfondo a questo scenario così elettrizzante, l’OMS che incalza con il suo World Hearing Forum, (organismo che seguo da vicino essendo uno dei membri fondatori), con una vision molto chiara: evitare le ipoacusie che si possono prevenire, e dare gli strumenti per esprimere il proprio massimo potenziale a chi ne soffre.
Attività di informazione e sensibilizzazione a tutti i livelli su scala mondiale, mai viste prima d’ora: una spinta incredibile che sta creando energia diffusa in tutto il mondo, con i riflettori sempre più puntati sul nostro udito.
Sul piano tecnologico, a parte lo tzunami Intelligenza artificiale e le sue rivoluzionarie novità, da segnalare i grandi colossi come Luxottica e Apple sempre più interessati a fornire soluzioni per l’udito al grande pubblico, sviluppando prodotti estremamente innovativi come i nuovi occhiali acustici e le nuove funzionalità udito delle AirPods: un segnale fortissimo anche questo di interesse verso un segmento da sempre trascurato e che ora interessa il grande pubblico, con un grande passo avanti in termini di consapevolezza del grande pubblico in tema di udito.
Oltreoceano, ma neanche tanto lontano, l’onda benefica degli OTC, in particolare gli apparecchi acustici da banco (autorizzati dalla FDA negli Stati Uniti per risolvere ipoacusie lievi e moderate senza prescrizione) che a quasi due anni dalla “rivoluzione americana”, vede i professionisti dell’udito ancora al centro della soluzione visto che la maggioranza degli utilizzatori di questi dispositivi ricorre ad un audioprotesista per ottenere il massimo beneficio, a conferma che la nostra professionalità ed esperienza rimane cruciale per avere benefici sperati. Anche qui, però, nuove e straordinarie energie (a spese di altri) per promuovere la cultura dell’ascolto, del benessere uditivo! Pensate quanto sarebbe costato far passare un messaggio così importante: serve un dispositivo acustico per sentire meglio e vivere meglio!
Avremmo bisogno di centinaia di campagne di Pubblicità Progresso come quella lanciata con la Confindustria Dispositivi Medici nel 2024, proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’udito! Da un lato, dunque, una grande spinta, dall’altro un orizzonte professionale ben saldo, che a. onda le sue radici in normative sicure e chiare, ottimamente presidiato in Italia dalle nostre ANA e ANAP, e in Europa dall’AEA, Associazione Europea degli Audioprotesisti, che garantisce solidità e futuro alla nostra splendida professione. Siamo dunque testimoni (protagonisti), di una vera rivoluzione culturale, la tanto auspicata “nuova cultura dell’udito” di cui parliamo da anni, che vede una convergenza di energie che potrebbe dare risultati pronti davvero a stupirci!
Alle soglie di un nuovo anno ancor più avvincente, penso soprattutto ai nostri giovani audioprotesisti e agli studenti, i nostri colleghi del futuro, a cui in particolare rivolgo il mio auspicio per il 2025 di saper cogliere questa straordinaria congiunzione astrale che ci vede protagonisti in un mondo sempre più consapevole dell’importanza dell’udito, frutto del lavoro di tanti anni presenza costante su tutti i fronti, e di lungimiranza dei nostri padri fondatori. Abbiamo anche due preziose occasioni di incontro e crescita umana e professionale: la decima edizione della Giornata dell’Udito, a Roma, per la consueta celebrazione italiana del World Hearing Day, a cura di Udito Italia onlus, l’appuntamento ricorrente per tutti gli esperti nel campo del benessere uditivo. Immancabile ci attende soprattutto un momento davvero prezioso di confronto e celebrazione: il nostro Congresso Nazionale, che si terrà a Rimini a fine anno. Sarà l’occasione per condividere risultati, idee e ambizioni, rafforzando la nostra identità e comunità, guardando tutti insieme al futuro.
Siamo pronti a cogliere le opportunità che ci attendono? La risposta è un deciso sì. Allacciamo le cinture e prepariamoci a vivere un 2025 che si preannuncia come un anno di svolta per l’audioprotesi italiana. Il meglio deve ancora venire!
Mauro Menzietti (Presidente ANA)
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