Con Amplifon 360, le persone con un calo dell’udito possono contare su un servizio altamente personalizzato, basato su tecnologie innovative e sull’analisi delle proprie esigenze.
In Italia, su 7 milioni di persone con un calo dell’udito, ben 5 milioni non ricorrono a una soluzione acustica.
Il mancato utilizzo di un device acustico aumenta il rischio di demenza (+21%) e di perdita di autonomia (+28%).
Semaforo verde per il protocollo 360 di Amplifon da parte della Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF). Gli esperti italiani hanno approvato l’innovativo percorso personalizzato, ideato dall’azienda leader globale del mercato retail dell’hearing care e ne hanno sottolineato i benefici sia per chi convive con un calo dell’udito, sia per i professionisti sanitari. L’approvazione da parte di SIAF segue il recente ottenimento del brevetto italiano, che ha certificato l’unicità e l’innovatività di Amplifon 360 e ha dimostrato che il protocollo costituisce un’importante evoluzione della tecnica audioprotesica. Il protocollo Amplifon 360 mette al centro la persona e consente così di individuare la soluzione acustica più adatta ai suoi bisogni e ai suoi stili di vita. Ma non solo: l’ “ascolto” della persona potrebbe infatti essere una risposta al sottoutilizzo dei device acustici. In Italia, su 7 milioni di persone con un calo uditivo, ben 5 milioni non utilizzano una soluzione acustica. Numeri che non vanno sottovalutati: gli studi mostrano infatti come il mancato uso di apparecchi acustici accresca del 21% la probabilità di demenza e, negli uomini, di depressione (+43%). Inoltre, può far aumentare del 28% il rischio di non riuscire a svolgere le attività quotidiane più semplici come mangiare, vestirsi e fare la doccia, compromettendo così l’autonomia e l’indipendenza.
L’ascolto delle persone, l’offerta di un modello di lavoro uniforme e la formazione continua di professionisti altamente qualificati, così come l’integrazione di strumenti di ultima generazione sono alla base di Amplifon 360. Il protocollo prevede 5 momenti:
- l’ascolto dei bisogni e delle abitudini della persona e la raccolta delle sue esigenze;
- la valutazione della percezione della qualità dell’udito del cliente, attraverso il confronto con l’audioprotesista;
- un check-up uditivo completo;
- la condivisione dei risultati, valutati e discussi insieme all’audioprotesista
- la scelta della soluzione uditiva più appropriata, che viene poi personalizzata a seconda delle esigenze di ogni cliente e dei dati raccolti durante il test.
Il percorso Amplifon 360 continua con incontri periodici di confronto fra il cliente e l’audioprotesista, che permettono di tarare i 300 parametri digitali dei device acustici sulla base delle esigenze personali e di come queste si modificano nel tempo.
Il protocollo Amplifon 360 ha convinto la comunità scientifica e ha ottenuto l’approvazione della Società Italiana di Audiologia e Foniatria che ne ha messo in luce l’innovazione e i benefici per i pazienti e per i professionisti sanitari. “Il modello proposto da Amplifon 360 è certamente una proposta valida nell’ambito di un servizio personalizzato all’utente che si approccia alla protesizzazione acustica e che necessita di una particolare attenzione alle proprie esigenze. È inoltre uno strumento importante per condividere informazioni tra personale sanitario: audiologo, audiometrista e audioprotesista che spesso si trovano a gestire persone con particolari richieste in cui i semplici esami strumentali di verifica del beneficio protesico non sono sufficienti. Permette infatti un lavoro di rete tra professionisti con diverse competenze al fine di ottimizzare il servizio all’utente, scambiando tutte le informazioni necessarie per raggiungere un reale ‘best fitting’. Per questi motivi – dichiara Elisabetta Genovese, Presidente della Società Italiana di Audiologia e Foniatria – il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Audiologia e Foniatria ha ritenuto opportuno dare la propria approvazione al progetto, trattandosi di una proposta innovativa finalizzata al benessere dell’utente”.
Il protocollo Amplifon 360 rafforza ulteriormente la personalizzazione e l’ascolto delle esigenze di ciascun individuo, i pilastri su cui si fonda il servizio offerto da Amplifon. “L’approvazione del protocollo Amplifon 360 da parte della SIAF è per noi motivo di grande soddisfazione. Come Amplifon, siamo consapevoli come ogni persona con un calo uditivo abbia esigenze diverse, che possono variare in base allo stile di vita, alle condizioni di salute o al volume e alla tipologia di suoni che più spesso la circondano. Nella scelta di un device acustico è fondamentale ascoltare le necessità e le abitudini delle persone. Il protocollo 360 – commenta Federico Bardelli, General Manager di Amplifon Italia – eleva alla massima potenza la personalizzazione che da sempre contraddistingue il nostro servizio e ci aiuta a individuare la soluzione acustica più appropriata per ciascuna persona. Ciò è reso possibile anche grazie alle tecnologie di ultima generazione come i big data che ci permettono, nel rispetto di standard elevati di sicurezza, di comprendere al meglio le abitudini di utilizzo dei device e migliorare così l’esperienza d’uso di ciascun cliente”.
A proposito di Amplifon
Amplifon, leader globale del mercato retail dell’hearing care, rende possibile la riscoperta di tutte le emozioni dei suoni. Tutti i circa 16.000 dipendenti e collaboratori di Amplifon nel mondo si impegnano ogni giorno nel comprendere le esigenze uniche di ogni cliente, offrendo prodotti e servizi esclusivi, innovativi e altamente personalizzati, per garantire a ognuno la migliore soluzione e un’esperienza straordinaria. Il Gruppo opera attraverso una rete di circa 11.000 punti vendita in 29 Paesi e 5 continenti. Per ulteriori informazioni sul Gruppo: www.amplifon.com/corporate.
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