di Mauro Menzietti – Presidente ANA
Si avvicina anche quest’anno la data del 3 marzo, scelta dieci anni fa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per celebrare in tutto il mondo l’importanza della salute uditiva. E per il suo decimo anniversario, il World Hearing Day propone un tema interessante, diverso dagli altri che lo hanno preceduto. Quest’anno da Ginevra viene lanciata una sfida: Changing mindsets: Let’s make ear end hearing care a reality for all!
Cambiare mentalità, cambiare modo di vedere le cose, cambiare le errate percezioni e gli atteggiamenti stigmatizzanti sul tema della disabilità uditiva. Chi mi conosce, sa da quanto tempo questo sia il fulcro del mio impegno in ogni ambito in cui esercito la mia professione: in azienda, nell’associazione di categoria, nella società civile e ora anche all’interno dell’Oms stessa, nella quale da alcuni anni ho il privilegio di seguire l’attività del World Hearing Forum e dove, a fi ne novembre 2023, sono stato nominato membro del nuovo Steering Committee, che ha il compito di supervisionare e dare impulso alle attività del Forum. Un ruolo che ho accolto con gratitudine, consapevole del carico di responsabilità nel rappresentare al livello mondiale una guida verso il raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione. Mi attende un lavoro impegnativo, ma nello stesso tempo è una grande opportunità per tutti noi, per il “mondo” dell’udito italiano, che così gode di un punto di osservazione privilegiato sul tema dei disturbi uditivi.
Su un principio siamo tutti d’accordo: al livello globale è necessario far progredire la cultura dell’udito. Tanti passi avanti sono stati fatti, ma non sono sufficienti. I disturbi uditivi continuano a colpire una persona su cinque in tutto il mondo; l’utilizzo degli apparecchi acustici è ancora fortemente stigmatizzato e l’accesso agli screening e alle cure è mediamente difficoltoso.
In questo contesto, il World Hearing Day con la sua formidabile potenzialità comunicativa al livello globale, rappresenta una grande risorsa. All’interno del Forum a questa Giornata si dedica stabilmente un gruppo di lavoro che ho la fortuna di presiedere insieme ad una cara amica, l’indiana Snigdha Sarkar della Global Coalition of Parents of Children Who are Deaf or Hard of Hearing. Nei mesi scorsi ci siamo interrogati su come rendere più efficace, più persuasivo, su come amplificare il più possibile il significato di questa Giornata. E il tema scelto racchiude tutte queste potenzialità.
Changing mindsets: Let’s make ear end hearing care a reality for all! Tutti dobbiamo condividere questo forte messaggio di cambiamento e consapevolezza, universalmente valido, ad ogni latitudine. Ne ho avuto chiara la percezione nell’ultimo incontro cui ho preso parte a Ginevra a fine novembre, in occasione della riunione degli stakeholders del World Hearing Forum dove ho ascoltato voci da tutto il mondo e dove tutti siamo accomunati dalla stessa visione: integrare la cura dell’udito nei servizi sanitari nazionali.
Gli ostacoli non sono da poco perché, come non si stanca di ricordare il direttore generale dell’OMS, Tedros Ghebreyesus, la disabilità uditiva è ancora stigmatizzata nelle comunità e ignorata dai decisori politici. Per questo la sensibilizzazione, l’informazione, la conoscenza rappresentano azioni imprescindibili, alla base di ogni strategia necessaria per colmare questo divario. Siamo tutti chiamati ad un sforzo di collaborazione che coinvolga le comunità, gli operatori sanitari, i professionisti, i politici, le aziende.
La Giornata Mondiale dell’Udito offre questa grande opportunità a tutti noi. Da Ginevra abbiamo lavorato per accrescerne la portata e fare in modo che si organizzino anno dopo anno sempre più eventi. Aspiriamo a una mobilitazione globale, che coinvolga tutto il mondo, uniti per un giorno nella lotta alla disabilità uditiva. L’Italia si è distinta in questo senso e dobbiamo continuare a farlo. La nostra professionalità, la nostra preparazione, la nostra apertura verso le campagne di prevenzione sono portate ad esempio, così come la nostra tenacia nel voler cambiare le cose, nell’andare incontro ai cittadini, agli altri operatori sanitari, alle istituzioni.
In molti conoscerete le attività di Udito Italia, la Onlus che ha fatto della prevenzione e della sensibilizzazione la sua missione da ormai 15 anni, iniziando nelle piazze per arrivare nelle sedi istituzionali. Anche quest’anno, per il nono anno consecutivo, Udito Italia ci chiama a Roma, presso la sede del Ministero della Salute per celebrare insieme la Giornata dell’Udito.
Il 29 febbraio e il 1 marzo 2024 rappresentanti delle istituzioni, operatori sanitari, associazioni, testimonial, giornalisti e aziende, cittadini, si incontreranno per condividere il messaggio promosso dal World Hearing Forum. Ma questo è il momento per tutti di rispondere all’appello, per portare il proprio contributo, fare proposte, raccontare la propria esperienza. Non lasciamoci sfuggire quindi l’opportunità di amplificare il messaggio dell’OMS.
Già l’anno scorso l’Italia è stata in prima linea nell’organizzazione di numerosi eventi e celebrazioni per il 3 marzo. Più saranno le voci, più si arriverà lontano. Condividere progetti, aspettative, esigenze. Un’osservazione che abbiamo ascoltato ripetutamente dagli esperti dell’OMS ha sottolineato l’importanza delle competenze, di tutte le competenze sanitarie che possono essere coinvolte nella promozione della salute uditiva. Perché l’udito riguarda tutti: bambini, anziani, giovani, ambienti scolastici e lavorativi, luoghi di divertimento.
L’Oms avverte che, al livello globale l’80% del bisogno di cure resta insoddisfatto con enormi costi economici e sociali. Purtroppo il fattore culturale, lo stigma, in molti casi incide anche sull’accesso alle cure. Una spirale che solo la conoscenza può interrompere. Ed è questo il ruolo speciale della Giornata del 3 marzo.
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