Giornata mondiale dell’Udito: l’editoriale di Mauro Menzietti

Apr 22, 2024 | Associazione, Attualità | 0 commenti

Una grande eco e ancora tanta emozione per quello che è stato un giorno speciale, una grande
occasione: il World Hearing Day 2024. Una celebrazione globale, corale, uno straordinario esempio di unità di intenti in cui tantissime persone in tutto il mondo hanno riaffermato l’importanza dell’udito.
Sono state infatti oltre mille le organizzazioni che si sono date da fare per essere parte di un’iniziativa unica, in cui tanti attivisti come noi, hanno fatto sentire la loro voce per “fare rumore” su un problema troppo spesso sottovalutato, se non ignorato, segno di una sempre crescente sensibilità dell’opinione pubblica e degli operatori sanitari coinvolti. Desidero per questo congratularmi con Udito Italia, organizzazione che ho visto nascere e crescere in questi 15 anni, insieme alla qualità e alla quantità di eventi che hanno portato l’Italia al vertice dei modelli di prevenzione e sensibilizzazione a livello mondiale. Sull’ipoacusia ormai si è già detto tutto, ma vale sempre la pena ricordare che siamo di fronte a un fenomeno sociale allarmante. Il direttore generale dell’OMS definisce l’ipoacusia “una disabilità invisibile, non solo per mancanza di sintomi visibili, ma soprattutto perchè è stata da sempre
stigmatizzata dalle comunità e ignorata dalle istituzioni”. Eppure rappresenta la terza causa di disabilità
al livello globale, affligge persone di tutte le età e ha un costo economico enorme, insieme all’insostenibile danno sociale in termini di perdita di comunicazione, istruzione e interazione
a cui vanno incontro i soggetti che ne soffrono. Numeri allarmanti, costantemente in crescita, con una fascia di età che scende sempre più verso i giovani, ormai vittime di un inquinamento tecnologico inarrestabile e tremendamente dannoso.
Uno scenario drammatico che off re grandi potenzialità di miglioramento visto che proprio il Rapporto Mondiale sull’Udito ci conferma che la corretta informazione e misure di sanità pubblica basate sull’evidenza scientifica possono prevenire oltre il 90% dei casi di ipoacusia.

Cosa ostacola, allora, la presa in carico di questo problema così urgente? Un ruolo significativo è giocato proprio dall’errata percezione, dai pregiudizi e dallo stigma legati alla perdita dell’udito, esattamente il tema del World Hearing Day di quest’anno, che si è concentrato sul cambio di mentalità, sul superamento dei falsi miti, e dello stigma attraverso la sensibilizzazione e la condivisione di informazioni, rivolte al pubblico e agli operatori sanitari. Ma di quali pregiudizi parliamo esattamente? Credenze popolari, derisione e umiliazione, vecchiaia, ma anche ignoranza e soprattutto mancanza di corretta
informazione. Falsi miti, come credere che l’ipoacusia riguardi solamente gli anziani, oppure che si tratti di un fenomeno inevitabile. O ancora: “devo solo aspettare, tanto passerà”; “non c’è nulla da fare, non è un problema mio”; “sono gli altri a non farsi capire bene”. Ecco le scuse più banali, accampate per giustificarci. Di fronte a questo atteggiamento, purtroppo molto diffuso, l’Oms ha lanciato una serie di messaggi chiave, punto di riferimento per le campagne di sensibilizzazione in tutti i Paesi.

  • A livello globale, oltre l’80% dei bisogni di cure per l’udito restano insoddisfatti.
  • Una perdita uditiva non affrontata comporta un costo annuo di quasi un trilione di dollari al livello globale.
  • Le errate percezioni, profondamente radicate nella società, e lo stigma sono fattori chiave che limitano gli
    sforzi per prevenire e affrontare la perdita uditiva.
  • Cambiare mentalità per quanto riguarda la salute uditiva è fondamentale per migliorare l’accesso alle cure e mitigare il costo dell’ipoacusia non affrontata.

Ecco che la sfida culturale (che riguarda non solo le persone e le comunità, ma gli stessi operatori sanitari) insieme all’impegno verso un’informazione accurata e scientificamente valida, rappresentano gli obiettivi principali del WHD 2024.
Desidero anch’io lanciare un vero e proprio appello a sostenere questa grande rivoluzione culturale i cui benefici cominciano ad essere sempre più apprezzabili. Sebbene i numeri siano crescenti, cresce anche la consapevolezza della popolazione, grazie alle tante azioni che l’OMS continua a proporre, a partire dalla storica Risoluzione del 2017 dell’Assemblea Mondiale della Salute che per la prima volta ha definito la disabilità uditiva come un’emergenza socio-sanitaria mondiale. Ne è seguita la costituzione del Forum, la pubblicazione del Rapporto Mondiale sull’Udito, fino alle celebrazione del WHD, ogni anno più incisive e ricche di contenuti, materiali e partecipazione.

Da alcuni anni ho l’onore di partecipare alle riunioni del World Hearing Forum a Ginevra e ho avuto modo di apprezzare quanto sia importante la sua mission: immaginare un mondo in cui nessun individuo sperimenti una perdita dell’udito dovuta a cause prevenibili e coloro che soffrono una diminuzione uditiva possano raggiungere il loro pieno potenziale attraverso la riabilitazione, l’educazione e l’empowerment.
Per questo bisogna coinvolgere la società civile, tutta la popolazione e non solo i 7 milioni di ipoacusici per cui la scienza e il mondo medico hanno già prescritto trattamenti e soluzioni. Ci sono 53 milioni di italiani che grazie a corrette informazioni, sane abitudini e buone pratiche possono diventare cittadini informati e fare le proprie scelte di salute riuscendo ad evitare la malattia, prima che si manifesti.
Un target molto preciso, il grande pubblico, e un’ambizione concreta: rendere tutti protagonisti di questa rivoluzione offrendo (non solo agli addetti ai lavori) una grande opportunità: dare gli strumenti per poter fare le scelte – giuste – di salute uditiva.
Ciò richiede un grande gioco di squadra, bisogna parlare tanto e forte alle migliaia di persone sane, bisogna celebrare giornate come queste e realizzare azioni concrete come quelle messe in campo in tutto il mondo, ma in particolare in Italia, dove finalmente si sono visti tanti eventi come mai prima d’ora.
Sta a noi fare in modo che ogni giorno diventi un WHD!
Complimenti a tutti coloro che stanno contribuendo fattivamente a un vero e proprio cambio di mentalità i cui frutti non tarderanno ad arrivare.

Mauro Menzietti – Presidente ANA

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