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Nomenclatore tariffario: l’urgenza di fare presto (e bene)

Feb 3, 2025 | Associazione, Attualità

Negli ultimi anni, il dibattito sull’aggiornamento del Nomenclatore tariffario delle protesi è diventato sempre più urgente. Questo strumento, che regola i costi e le specifiche delle protesi erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), è un pilastro fondamentale per garantire il diritto alla salute e all’inclusione delle persone con disabilità. Tuttavia, i ritardi nella sua approvazione stanno creando disagi significativi sia per gli utenti che per gli operatori del settore.

Nel contesto di una società sempre più attenta all’inclusione e al benessere delle persone con disabilità, l’aggiornamento del nomenclatore tariffario degli apparecchi acustici rappresenta una priorità non più rinviabile. Questo strumento, fondamentale per garantire l’accesso ai dispositivi di supporto all’udito, è attualmente fermo a criteri e tariffe ormai superati. La mancata approvazione di un nuovo nomenclatore sta penalizzando non solo gli utenti, ma anche l’intero sistema sanitario e il mercato tecnologico.

Sicilia, Campania (e, a breve, Lombardia) si sono mosse in anticipo – con la collaborazione e su proposta dell’Associazione – approvando tariffari regionali, ed è sicuramente buona cosa, ma occorre un cambio di marcia a livello nazionale.

Un quadro obsoleto

Il nomenclatore tariffario attualmente in vigore risale a diversi decenni fa e non è più in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze attuali. Le tecnologie protesiche hanno compiuto progressi straordinari: oggi esistono dispositivi più leggeri, funzionali e personalizzabili, capaci di migliorare in modo significativo la qualità della vita delle persone. Tuttavia, l’assenza di un aggiornamento normativo limita l’accesso a queste innovazioni, lasciando molti utenti con soluzioni inadeguate.

Gli apparecchi acustici hanno compiuto passi da gigante negli ultimi anni, integrando funzionalità avanzate come la cancellazione del rumore, la connettività Bluetooth e l’intelligenza artificiale per un adattamento personalizzato. Tuttavia, l’attuale nomenclatore non tiene conto di queste innovazioni, lasciando scoperti molti dei costi associati a dispositivi moderni. Questo impedisce a molte persone di accedere a soluzioni efficaci, compromettendo la loro capacità di comunicare e partecipare pienamente alla vita sociale.

Le conseguenze del ritardo

La mancanza di un nomenclatore aggiornato si traduce in un doppio svantaggio. Da un lato, i pazienti devono spesso sostenere spese aggiuntive per accedere a protesi moderne e più performanti. Dall’altro, le aziende del settore si trovano in difficoltà, costrette a lavorare con tariffe non più sostenibili e a limitare l’offerta di dispositivi tecnologicamente avanzati.Questa situazione si ripercuote anche sul sistema sanitario nel suo complesso. Le protesi obsolete o non adeguate possono portare a complicazioni mediche, come infezioni o dolori cronici, aumentando i costi per il SSN in termini di cure successive e ricoveri ospedalieri.

La mancata approvazione di un nomenclatore aggiornato ha effetti diretti, inoltre, sulla qualità della vita di milioni di cittadini con perdita uditiva. Questo non solo accentua l’isolamento sociale e i problemi psicologici legati alla sordità, ma incide anche sul sistema sanitario, con un aumento dei costi per le complicazioni derivanti da una mancata o inadeguata correzione uditiva.

Un diritto da garantire

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia, sottolinea l’importanza di garantire accessibilità, autonomia e inclusione sociale. L’accesso a protesi moderne e adeguate è parte integrante di questi diritti. Ritardare ulteriormente l’approvazione del nuovo nomenclatore significa non solo violare questi principi, ma anche compromettere la dignità e la qualità della vita di migliaia di cittadini.

Le richieste degli esperti

Numerose associazioni di categoria, organizzazioni di pazienti e professionisti del settore hanno lanciato appelli al governo per accelerare l’iter di approvazione. La richiesta è chiara: adottare un nomenclatore che rispecchi i progressi tecnologici e le reali esigenze dei pazienti, prevedendo anche un aggiornamento periodico per evitare futuri ritardi.

Un investimento nel futuro

L’adozione di un nuovo nomenclatore tariffario rappresenta non solo un atto di equità, ma anche un investimento strategico. Migliorare l’accesso agli apparecchi acustici riduce l’impatto della sordità sulla salute mentale e fisica, aumentando la produttività e riducendo i costi sociali. Inoltre, stimola il mercato tecnologico, incentivando la ricerca e l’innovazione in un settore in costante evoluzione.

Conclusioni

L’approvazione di un nuovo nomenclatore tariffario per gli apparecchi acustici è una questione di giustizia sociale, di salute pubblica e di sostenibilità economica. Le istituzioni hanno il dovere di agire con rapidità per garantire che tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito, possano accedere a soluzioni tecnologiche che migliorino la loro qualità della vita. Ogni giorno di ritardo è una barriera in più per chi vive con una disabilità uditiva e un passo indietro per una società che vuole definirsi inclusiva.

Corrado Canovi (Presidente ANAP)

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