Una grande presenza di addetti ai lavori ed esperti del settore audioprotesico hanno dato vita alla prima giornata del XIX Congresso FIA, in corso di svolgimento al Palacongressi di Rimini. Ad aprire ufficialmente i lavori della kermesse, il segretario FIA e presidente del Congresso, Corrado Canovi, soddisfatto per la grande risposta di pubblico all’evento. “Un congresso che guardi al futuro della professione. Siamo a un punto cruciale della nostra storia di audioprotesisti”.
Gianni Gruppioni (presidente ANAP):
“In 60 anni di ANAP abbiamo costruito diritti, oltre che doveri. La professione si è trasformata, è cresciuta e ora dialoga con le massime cariche del settore salute, sempre facendo valere i diritti acquisiti in questi anni. Soprattutto in materia di gare, ribadiamo il nostro no. Sulle gare non trattiamo e non barattiamo, abbiamo gli elementi normativi per opporci. Chiediamo il rispetto delle leggi che lo stato garantisce”.
Mauro Menzietti (vicepresidente ANAP):
“Oggi gli Audioprotesisti svolgono un lavoro altamente qualificato e sono gli unici a impegnarsi in prima persona per fare prevenzione. Lo fanno investendo tempo e risorse in prima persona. È ora di cambiare le cose, c’è ancora un numero altissimo di persone che non ci conoscono. Dunque, ci sono vie tutte nuove da tracciare: investiamo in prevenzione, facciamo gli screening dell’udito, coinvolgiamo i medici e le istituzioni sanitarie. Comunichiamo meglio e di più: oggi la rivista “L’Audioprotesista” raggiunge più di 10mila lettori e quasi 6mila specialisti dell’udito. Stiamo scrivendo il nostro futuro. E oggi siamo orgogliosi di essere Audioprotesisti, con il sogno di cambiare e far crescere il nostro mondo”.
Salvatore Regalbuto (presidente ANA):
“Possiamo con orgoglio dire che stiamo lasciando alle generazioni future un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. Oggi siamo una professione sanitaria, costituita in un Ordine, ci presentiamo ai media non più per difenderci, quanto piuttosto per difendere noi, le istanze dei consumatori. Abbiamo conquistato un ruolo politico che ci consente di sedere ai tavoli ministeriali. Ora dobbiamo concentrarci sul futuro e migliorare il lavoro sugli aspetti formativi della professione. Per questo sottolineo la grande presenza di studenti al Congresso, un modo per dire davvero “il futuro è qui”.
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