Mauro Menzietti, presidente Ana, racconta le storie di cambiamento dal World Hearing Forum

Gen 10, 2022 | Associazione, Attualità, News

Dal World Hearing Forum dell’OMS le testimonianze di chi ha affrontato l’ipoacusia vincendo la propria “guerra silenziosa”.

di Mauro Menzietti

Presidente ANA

A raccontare questa intensa vicenda personale è Jhon Ross, un australiano di 55 anni che ha condotto una lunga ma alla fine vittoriosa battaglia contro il deficit uditivo. È una delle tante storie che, all’interno del World Hearing Forum, stiamo divulgando su richiesta del World Hearing Report: esempi positivi o meglio changemaker stories, che siano di incoraggiamento per tutti coloro che ancora si sentono imprigionati nel guscio di silenzio e isolamento dell’ipoacusia.

“Solo” è una parola che John ha usato spesso nel suo racconto, parla di una battaglia silenziosa, difficile per uno come lui che lavorava nel settore delle produzioni musicali. Poi finalmente la ritrovata normalità, dopo l’impianto cocleare. Racconta che si stupiva, dopo decenni di silenzio, persino del rumore metallico dell’ascensore, del canto degli uccellini, delle cicale. Leggendo storie come questa, sono grato al gruppo di lavoro di cui faccio parte all’interno del World Hearing Forum per questo impegno e questa sensibilità nell’affrontare in un’ottica globale il disturbo uditivo, le sue mille sfaccettature e le sue mille ripercussioni nella vita delle persone. In questi ultimi mesi, come già anticipato nel numero scorso, il confronto ha riguardato l’importanza degli screening,che l’OMS riconosce come fondamentali per il successo della riabilitazione. Più è precoce l’intervento, più soddisfacente sarà il recupero delle funzioni uditive, scongiurando il peggioramento della condizione generale di salute, a comunicare dal declino cognitivo, che negli anziani è ormai acclarato scientificamente come uno degli effetti collaterali dell’ipoacusia. In questo impegno l’OMS chiama all’azione le istituzioni politiche e la sanità pubblica che devono affiancare e supportare il lavoro della società civile. È una chiara indicazione a tutti i Paesi su come agire: è arrivato il momento di bussare alla porta dei decisori politici per promuovere politiche attive sanitarie e sociali dopo anni di completo abbandono. Un’esortazione che attraverso il lavoro del WHF deve giungere a tutti voi che lavorate sul campo, che conoscete la quotidianità della lotta all’ipoacusia. L’invito è a organizzarsi e predisporre strumenti scientifici per affrontare il problema. Ad esempio gli screening devono essere sviluppati seguendo precisi programmi, valutando chi debba essere sottoposto a screening, con quale frequenza e con quali strumenti. Bisognerebbe incentivare gli screening nelle scuole e per quanto riguarda gli anziani, valutare con attenzione il rapporto costi/benefici: sempre studi dell’OMS ci dicono che per ogni dollaro investito nelle cura dell’udito, negli anni il risparmio per le società e i sistemi sanitari è di 16 dollari. Quindi sì a migliorare gli screening, per avere sempre meno anziani che giungono tardivamente alla protesizzazione, con ripercussioni in termini di costi, sia sociali che economici.

Questi temi ormai sono affrontati quotidianamente all’interno del World Hearing Forum ed è con grande entusiasmo che desidero condividerli con voi. Siamo davvero ad una svolta ed è con questa consapevolezza che dobbiamo prepararci al 3 marzo prossimo, decimo anno del World Hearing Day. Il tema scelto quest’anno – “To hear for life, listen with care”- è un invito a promuovere l’ascolto sicuro per mantenere un udito sano per tutta la vita. Ascolto sicuro e prevenzione saranno quindi le linee guida sulle quali l’OMS ci chiama a concentrarci. Ora sta a noi, a ciascuno di noi, fare la propria parte: dobbiamo coinvolgere le istituzioni, le aziende, la società civile, sensibilizzando ma anche, più concretamente, promuovendo un impegno nell’implementazione di standard che promuovano un ascolto sicuro. L’OMS ci chiede di coinvolgere i decisori politici, i gestori dei locali di intrattenimento e i cittadini, in particolare i giovani. Elaboriamo idee e suggerimenti e condividiamoli con gli esperti di tutto il mondo. Ciascuno di noi può essere parte di un grande cambiamento. Vi invito perciò a consultare il materiale messo a disposizione dall’OMS: (https://www.who.int/campaigns/world-hearing-day/2022) e a diffondere e rendere virali i concetti e i messaggi in esso contenuti. Ogni idea è importante, ogni esperienza merita di essere condivisa, tutti possiamo essere protagonisti di questo grande cambiamento.

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