Teleaudiologia: una grande opportunità (a patto di mantenere la qualità)

Apr 18, 2023 | Associazione, Attualità, News | 0 commenti

di Dario Ruggeri (Segretario nazionale ANA-ANAP)

ALLO SCORSO CONGRESSO SIT (SOCIETÀ ITALIANA DI TELEMEDICINA) LA PARTECIPAZIONE DEL GRUPPO INTERDISCIPLINARE DI TELEAUDIOLOGIA: LE OPPORTUNITÀ E LE SFIDE DELLA TELEMEDICINA IN AUDIOPROTESI.

Presentare la telemedicina con l’enfasi che si riserva alle novità non solo suonerebbe retorico, ma anche anacronistico: essa rappresenta ormai una realtà che non dovrebbe più stupirci. Non si può, tuttavia, negare che il progresso tecnologico – mi riferisco ai prodotti ed alle metodiche esposte al recente Congresso Internazionale promosso dalla Società Italiana di Telemedicina “Ratio Ethica et Ratio Technica: Concerting Governance, Research and Innovation for One Health” – non cessa di destare meraviglia per la quantità (e la qualità!) dei servizi che, oggigiorno, è possibile erogare attraverso questa modalità. Si passa da cabine dotate di strumenti diagnostici di altissimo livello all’interno delle quali il paziente può eseguire, con supporto remoto di un professionista sanitario, una pluralità di test in grado di restituire informazioni importantissime sulla sua salute, a totem pensati per un uso domiciliare o all’interno di case di cura che permettono di monitorare il paziente in remoto con una precisione ed una efficacia oltre ogni immaginazione, fino a sistemi di ausilio alla riabilitazione dal neglect e dall’emianopsia tramite speciali pannelli da utilizzare a domicilio…

Ed è superfluo chiedersi se la telemedicina comporti più vantaggi o più svantaggi: se le metodiche sono validate dalle società scientifiche, apportano benefici al paziente e consentono di erogare servizi alla stessa qualità di quelli erogati in presenza, le criticità ipotizzabili sono davvero minime; esse possono verificarsi solo se la telemedicina viene utilizzata in maniera distorta e disfunzionale (e qui penso proprio all’audioprotesi) come mero strumento di bypass del percorso sanitario corretto (prescrizione medica e presa in carico protesica da parte dell’Audioprotesista) al solo fine di commercializzare apparecchi acustici in maniera indiscriminata. Ma sarebbe, questa, vera telemedicina? Messa a confronto con quanto presentato durante l’ultimo Congresso SIT, essa appare più come semplice vendita a distanza. Che oltre ad essere illegittima, non è in alcun modo l’obiettivo della teleaudiologia. Ma quali sono le metodiche teleaudiologiche oggi a disposizione dell’Audioprotesista? Tantissime, ed alcune vengono utilizzate da molto tempo, anche ben prima che la telemedicina assumesse la dignità di disciplina con una certa autonomia (e l’elenco non è esaustivo).

Tutte queste pratiche, ricordiamolo, sono diventate di scottante attualità, trasformandosi da opzioni a veri e propri salvagente sia per i pazienti sia per il comparto audio protesico in generale, durante la pandemia da COVID-19, che ha obbligato tutti noi ad affidarci spesso in toto alla possibilità di comunicare e trasmettere documenti tramite internet. Numerose istituzioni, in tutto il mondo, hanno invitato gli Audioprotesisti, durante le fasi calde della pandemia, a svolgere le loro attività il più possibile in modalità remota:

Ora che siamo usciti, finalmente, dalla fase emergenziale più dura, è essenziale concentrarci sulle sfide che la teleaudiologia ci pone e sui punti chiave che, a livello di normative o di linee guida, dovranno necessariamente essere affrontati nel prossimo futuro al fine di standardizzare ed uniformare questa modalità di assistenza, nell’interesse dei pazienti:

  • Identificazione del professionista sanitario: chi può svolgere le attività del profilo professionale del Tecnico Audioprotesista (fornitura, adattamento e controllo degli apparecchi acustici, oltre ai fondamentali test audiometrici a fine protesico) è… il Tecnico Audioprotesista! È necessario che l’operatore collegato con il paziente – che svolga attività di counseling, che interpreti o esegua un test audiometrico, che regoli l’apparecchio acustico, etc… – sia un Tecnico Audioprotesista abilitato ed iscritto all’Albo, e la sua identificazione deve essere sempre garantita ed accessibile al paziente.
  • Protezione dei dati: la comunicazione a distanza si basa sull’interscambio di dati sanitari la cui raccolta e conservazione deve essere svolta obbligatoriamente secondo le indicazioni della GDPR 2016/679 chiarendone, anche attraverso l’utilizzo del consenso informato, la destinazione d’uso.
  • Taratura dei dispositivi di test: tutta la strumentazione deve essere correttamente tarata e gli stimoli utilizzati devono rispettare tutti gli standard di qualità e sicurezza.
  • Conformità: i sistemi, le piattaforme, le app e i software devono essere conformi agli Standard internazionali.

Porre attenzione a tutto ciò ci permetterà di rispettare il principio che deve guidare l’assistenza teleaudiologica. Qual è questo principio? 

L’erogazione di un servizio della stessa qualità o superiore rispetto al servizio erogato in presenza

A questo proposito è di cruciale importanza il tema della candidatura dei pazienti per i servizi teleaudiologici: essa deve essere valutata e confermata per ogni specifico servizio per ogni paziente.

È necessario, ad esempio, tra le valutazioni che devono guidare il professionista sanitario nello scegliere – sempre in accordo con il paziente, che deve essere informato sulle potenzialità e sui limiti della teleaudiologia per evitare aspettative eccessive o incomprensioni – di utilizzare l’assistenza remota, tenere conto diabilità quali la competenza tecnologica, la capacità manuale, le capacità visive, cognitive o di altro tipo (e ciò, per professionisti sanitari quali i Tecnici Audioprotesisti che assistono pazienti con un’età media di 74 anni, è ancora più importante). È essenziale, poi, che i servizi di teleaudiologia, i software e le piattaforme utilizzate per i servizi telematici siano inclusivi e accessibili per la maggior parte dei candidati, evitando ogni complicazione e utilizzando, il più possibile, interfacce dirette e di facile comprensione.

Si tratta di temi con i quali abbiamo il dovere di confrontarci per cavalcare l’onda tecnologica senza esserne travolti (e, soprattutto, senza che siano travolti i nostri pazienti).

American Academy of Audiology “COVID-19 and Clinical Recommendations”: Many of our industry partners provide the capability of hearing aid response and programming adjustments remotely. If you don’t already do this, you may want to implement this type of virtual care at this time.

[Molti dei nostri partner del settore offrono la possibilità di rispondere agli apparecchi acustici e programmare le regolazioni da remoto. Se non lo fai già, ti consigliamo di implementare questo tipo di assistenza virtuale in questo momento]

AEA (Associazione Europea Audioprotesisti) Guideline for Professional Hearing Care during the COVID-19 period”: When clients call for advice, support or an appointment – do as much as you can by information and counselling over the phone/video-call/ email.Telephone/Video-call/email advice or remote care are alternatives.

[Quando i clienti chiamano per un consiglio, supporto o un appuntamento, fai tutto il possibile con informazioni e consulenza al telefono/videochiamata/e-mail. Consulenza telefonica/videochiamata/e-mail o assistenza remota sono valide alternative.]

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